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CRONACA

Marco Sansone (Usb): “A 120 giorni dalla morte di Emanuele attendiamo ancora risposte, non ci fermeremo fino a quando non le avremo”

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“120 giorni dell’omicidio di Emanuele Melillo. Sono passati 4 mesi dall’incidente che ha visto la morte del giovane autista precario dell’ATC Emanuele Melillo ed il ferimento di decine di passeggeri”.

Inizia così un post di Marco Sansone, esponente sindacale dell’Usb, nel quale ripercorre la tragedia del bus avvenuta a Capri quattro mesi fa.

“Dopo i primi tentativi di sciacallaggio, in cui tentarono di attribuire le responsabilità dell’accaduto ad un malore o ad assunzioni di sostanze proibite, decaduti con i risultati dell’autopsia sul corpo del povero Emanuele, le cause – prosegue il rappresentante sindacale – si concentrarono sulle condizioni di sicurezza della ringhiera di protezione, crollata al primissimo impatto col mezzo, e soprattutto sulle condizioni dell’autobus. Ed oggi, dopo tutto questo tempo, siamo ancora in attesa di conoscere i risultati della perizia. Emanuele è ormai diventato un simbolo della categoria degli autoferrotranvieri e del precariato, perchè quanto accaduto a lui poteva accadere a chiunque altro, ed è anche per questo che abbiamo la necessità di avere verità è giustizia”.

“Se poi qualcuno – continua Sansone – pensa che il passare del tempo affievolisca la nostra memoria, sbaglia di grosso, perchè alimenta solo dubbi e rabbia. Noi vogliamo conoscere ufficialmente lo stato manutentivo dell’autobus su cui viaggiava Emanuele, se sia stato impropriamente ed arbitrariamente modificato, e se queste cause siano il motivo della tragedia del 22 luglio scorso”.

“Non ci fermeremo fino a quando non avremo queste risposte”, conclude l’esponente sindacale.

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