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CRONACA

Falsa attestazione per il ripristino di abusi edilizi a Capri, concorso in frode processuale e depistaggio: tre condanne in primo grado

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Il giudice del tribunale di Napoli Antonia Napolitano Tafuri ha condannato in primo grado a 4 anni a testa l’imprenditore napoletano Silverio Paone e il costruttore caprese Biagio Gargiulo e a 3 anni e 4 mesi l’ex capo del settore edilizia privata e urbanistica del Comune di Capri Massimo Stroscio, che erano imputati a vario titolo per reati inerenti l’abusivismo edilizio, concorso in frode processuale e depistaggio e attestazione falsa nella relazione di avvenuto ripristino di un abuso. La lettura del verdetto è avvenuta oggi pomeriggio.

Il processo, nel quale il Comune di Capri era stato ammesso come parte civile, riguardava gli abusi e i lavori di ripristino nella villa di proprietà di Paone, appartenente alla storica famiglia titolare del brand Kiton, in via Cercola, oggetto di un’inchiesta dei carabinieri di Capri coordinati dalla Procura di Napoli che portò il 7 agosto del 2018 alla notifica di misure cautelari per gli indagati.

Decisamente più pesanti erano state le richieste avanzate dal pm Maria Carolina De Pasquale che aveva “invocato” una condanna a 6 anni per Stroscio, a 5 anni per Gargiulo e a 4 anni e 6 mesi per Paone.

Tra sessanta giorni si conosceranno le motivazioni. I difensori degli imputati già preparano il ricorso in appello.

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