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CRONACA

Il caso Villa Jovis sul tavolo di Franceschini. Il gruppo CapriVera lancia un appello al Ministro: “Il sito archeologico più importante dell’isola continua ad essere trascurato tra chiusure ingiustificate e indifferenza, urge intervento”

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Il gruppo consiliare CapriVera si rivolge direttamente al ministro della cultura Dario Franceschini per segnalare quanto sia trascurata Villa Jovis, aperta pochi giorni a settimana, motivo di delusione per tanti turisti che dopo un lungo percorso a piedi trovano spesso i cancelli sbarrati.

“Onorevole Signor Ministro, vogliamo portare direttamente alla Sua attenzione un problema che, soprattutto come cittadini capresi, ci sta particolarmente a cuore. Siamo ormai in piena stagione turistica e riteniamo che sia inconcepibile che sulla nostra Isola, dove il turismo culturale costituisce un attrattore di fondamentale importanza e richiamo, il sito archeologico più importante, quale è la Villa Jovis, continui ad essere trascurato nella gestione, nelle manutenzione e, soprattutto, nella sua visibilità, come ormai avviene già dallo scorso anno e come avrebbe dovuto segnalare per tempo anche l’Amministrazione Comunale per evitare il ripetersi di quanto evidenziato per il corrente anno”, scrivono i consiglieri del gruppo politico di minoranza.

“A metà maggio – si legge nel documento – gli orari di visita sono ancora ridotti solo a pochi giorni a settimana (dal giovedì alla domenica con orario 10,00-18,00) con chiusure che si protraggono ingiustificatamente nei giorni di grande afflusso turistico lasciando centinaia di visitatori fuori dal cancello dopo una non indifferente “passeggiata” di circa quarantacinque minuti per arrivare presso il sito. Di fronte a tale situazione ci avvilisce e ci preoccupa l’indifferenza e la superficialità di chi dovrebbe garantire l’accesso agli scavi di Villa Jovis e accogliere con cordialità e competenza i tanti amanti dei beni culturali del nostro paese. Le Istituzioni nazionali e locali non devono consentire che continui una simile condizione, dannosa dell’immagine della nostra Isola, ma anche del patrimonio culturale, monumentale ed archeologico dell’intera nazione”.

“Siamo certi che questa nostra segnalazione, che speriamo si aggiunga a quanto già avrebbe dovuto segnalare l’Amministrazione Comunale, potrà essere di sollecito per ovviare ad una situazione insostenibile e incresciosa”, conclude CapriVera, che ha inviato per opportuna conoscenza la stessa nota (una sorta di lettera appello) anche alla direzione generali musei del Ministero della Cultura sia a Roma che a Napoli, oltre che ai vertici amministrativi locali.

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