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All’autore newyorkese Daniel Mendelsohn il premio Malaparte 2022, prevista una doppia iniziativa per ricordare La Capria

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Mentre si approssima l’assegnazione del premio Malaparte, il primo pensiero della curatrice Gabriella Buontempo e di tutta la giuria del riconoscimento va al presidente Raffaele La Capria, scomparso a 99 anni nel giugno di quest’anno. Per La Capria, infatti, il Malaparte era un’occasione importante; lo scrittore sarà ricordato, nei giorni dell’assegnazione del premio, con due iniziative. E certamente gli corrisponde appieno il premiato di quest’anno, l’autore newyorkese Daniel Mendelsohn, che a inizio di ottobre sarà sull’isola di Capri a ritirare il riconoscimento dalle mani della giuria: Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise.

Mendelsohn, 62 anni, oltre che scrittore critico letterario e traduttore importante (ha curato più di un libro del poeta greco Kavafis), ha esordito nella narrativa relativamente tardi, nel 2006, ottenendo però un immediato riconoscimento con “The Lost”, tradotto in Italia con il titolo “Gli scomparsi”. Un libro autobiografico, in cui l’autore va in Europa orientale alla ricerca di 6 familiari ebrei scomparsi durante la Seconda guerra.

“Guardare la gente che si arrampica ai treni – ha dichiarato Mendelsohn in un’intervista recente – è l’incubo ricorrente della storia europea ed è personalmente ancora più sconcertante vedere ripetersi una tragedia che conosciamo fin troppo bene in un posto per me così familiare”. Pure intriso di temi familiari è l’altro libro più noto di Mendelsohn, “Un’Odissea: un padre, un figlio e un’epopea”, pubblicato in Italia da Einaudi nel 2017, in cui la storia di Ulisse si intreccia con quella personale dello scrittore.

“La scelta di Mendelsohn può parere un omaggio all’attualità e all’Ucraina – afferma Gabriella Buontempo, anima del Malaparte -. In verità, nel momento in cui lo abbiamo deciso l’aggressione russa non era partita. Ma quando la letteratura è davvero ben indirizzata, quasi naturalmente i suoi temi si rivelano attuali. E questa coincidenza ci pare un’ulteriore conferma della validità dei criteri che sostengono il premio fin da quando lo ha fondato mia zia, Graziella Lonardi Buontempo”.

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