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CRONACA

Pesca di datteri di mare nel golfo di Napoli e sotto i Faraglioni di Capri: altre due dure condanne emesse dal tribunale

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Con una sentenza storica emessa lo scorso 2 febbraio, il Tribunale di Napoli ha condannato altre due persone coinvolte nella vasta operazione che aveva portato, negli scorsi anni, a sgominare una fitta rete criminale dedita alla pesca illegale e alla commercializzazione di datteri di mare accertando la distruzione di enormi porzioni di fondale marino nell’area del Golfo di Napoli e dei Faraglioni di Capri. Dopo le dure condanne inflitte lo scorso anno ai pescatori/fornitori, questa pronuncia coinvolge un ulteriore anello della filiera criminale, quello degli intermediari e i rivenditori, quindi le pescherie, che vendevano sotto banco il prodotto illegale che all’ingrosso raggiungeva cifre di circa 40 euro al chilo, arrivando a superare i 100 euro al dettaglio.

Gli imputati sono stati condannati a pene di quattro e sei anni di reclusione e al pagamento del risarcimento e delle spese processuali a favore delle parti civili, tra cui vi è il WWF Italia, assistito dall’Avv. Andrea Franco.

“Si tratta di una sentenza storica – afferma il WWF Italia – perché finalmente si riconosce il bracconaggio come un fenomeno che, per gli enormi volumi d’affari illeciti generati, è svolto da soggetti organizzati in maniera professionale.  Il Tribunale di Napoli, grazie al grande apporto della Procura e in particolare del Dott. Giulio Vanacore che ha coordinato le fasi di indagini e l’accusa nei vari filoni processuali, ha dunque scardinato una diffusa visione, erroneamente riduttiva, dei crimini contro la fauna selvatica, considerati reati minori perché non valutati nella loro complessità, quali fenomeni idonei a coinvolgere, oltre agli aspetti ambientali e legati alla salute umana, anche quelli economici. Grande merito deve essere riconosciuto anche alle forze di Polizia, in particolare alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza.  E’ necessario però, che il Parlamento e il Governo forniscano alle Autorità inquirenti e giudicanti strumenti più idonei per contrastare efficacemente questi odiosi crimini, sia a livello normativo, sia in termini di uomini e mezzi. Importante anche che si investa nella formazione e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica, che troppo spesso non riconosce la portata lesiva di alcune condotte illecite”.

La pesca dei datteri di mare è un fenomeno grave e diffuso. Secondo il report WWF “Il danno invisibile dei crimini di natura” realizzato nell’ambito del progetto Life SWiPE, dal 2015 al 2020 la Guardia Costiera ha disposto il sequestro di oltre due tonnellate di datteri di mare illecitamente pescati.

Il Progetto LIFE SWiPE, di cui WWF Italia è partner, nasce per migliorare il contrasto ai crimini di natura, tramite la collaborazione diretta con magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, e con tutti coloro i quali hanno un ruolo attivo nelle azioni di investigazione e contrasto dei crimini contro la fauna selvatica.

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