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CRONACA

Area Marina Protetta, l’associazione L’Amo di Capri lancia l’allarme: “La pesca rischia l’estinzione”

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“La pesca rischia l’estinzione a Capri”. A lanciare l’allarme, attraverso un comunicato, è l’associazione L’Amo di Capri che ha diffuso pubblicamente la foto satellitare di comparazione tra spot di pesca esistenti e quelli ricadenti nelle possibili aree di divieto.

“Con le delibere consiliari dei Comuni di Capri ed Anacapri – scrive l’associazione – si ha la visione della futura zonizzazione della tanto attesa AMP per l’isola di Capri. Sia ben chiaro a tutti, il mare di Capri già è molto tutelato a partire da una serie di ordinanze locali, passando per le leggi nazionali per arrivare alle direttive comunitarie di Area Natura 2000, solo che vengono spesso accantonate per la ressa turistica e l’enorme caos che circonda l’isola”.

“Si sperava – continua L’Amo di Capri – in una AMP che desse spazio alle esigenze locali, tutelandone l’enorme economia che opera con il mare e ne dipende dal suo stato di salute. Ci si era illusi che l’emissione di un documento unico a tutela dell’ambiente che calzasse a pennello come un abito su misura, potesse far conciliare e preservare, la cultura dell’isola e la sua identità, con il turismo e l’economia che ne deriva rapportandosi in modo sostenibile con l’ambiente. Bhè con queste prime bozze di studi e di lavori possiamo dire senza dubbio che il sarto ha errato le misure dell’abito. Si vede già in modo chiaro che la strada intrapresa non è quella giusta”.

“La pesca a Capri – prosegue l’associazione – è elemento di cultura indiscussa, praticata dall’era preistorica ad oggi passando per greci, romani, età medioevale, era borbonica, è stata fonte di sostentamento; solo negli ultimi 100 anni ha acquisito l’attuale aspetto ludico e di aggregazione, divenendo negli ultimi 40 anni, passione che rispecchia l’identità di isolano per gli oltre 500 pescatori di Capri e le loro famiglie. La pesca a Capri è alternativa di divertimento ed aggregazione in uno scenario quasi deserto di svago soprattutto giovanile, calato in un contesto di antipodi tra massima movida e sovraffollamento estivo a quasi desolazione invernale. L’isola vanta tre tipologie di pesca di origini antichissime, la pesca del totano al colpo dalla riva pesca praticata nel mondo in pochissime zone, la pesca delle occhiate dalla riva denominata “Mazzica e Sputa”, nonché la pesca a bolentino per le pezzogne, per non parlare dalla tanto amata pesca al totano nero”.

“Insomma, la pesca è elemento imprescindibile per l’Isola di Capri – continua L’Amo di Capri – che penetra nel profondo “Io” dell’essere “cittadino” dell’isola, purtroppo la formazione morfologica dell’isola rende impraticabile oltre l’80% della costa, alla pesca da riva, rendendo “praticabile” solo alcuni brevi tratti del versante ovest. Questi spot di pesca, risultano pochi e ricchi di pericoli e di insidie per coprire l’esigenza di tutti gli appassionati dell’isola, per non parlare che sono inaccessibili ad anziani e più giovani. Tutte queste problematiche si sono eviscerate in modo chiaro sia alle Amministrazioni Comunali interloquendo e documentando i possessori di delega e sia all’ISPRA che ha effettuato gli studi. Studi che sul campo pesca ricreativa lasciano molti dubbi, infatti molte zone di pesca riportate sui loro studi non sono né veritiere e né legittime”.

“Per farla breve – insiste l’associazione – con la scelta “strategica” della zona “B speciale” si proibisce la pesca a ben 33 spot, su 53 esistenti sull’isola, e questo è solo il primo dei problemi. Nelle stesse aree l’acceso via mare sarà possibile solo ad autorizzati ma naturalmente senza alcuna specifica su chi saranno o su cosa occorrerà per essere autorizzati”.

L’associazione L’Amo di Capri ha richiesto un incontro alle Amministrazioni Comunali “per chiarire ancora una volta che questa strada cancella senza appello una attività che ha una storia plurimillenaria, eliminando uno dei pochi svaghi presenti sull’isola, ricordando anche che Capri non è solo meta turistica ma anche ‘casa’ per circa quindicimila abitanti”.

Nell’immagine sotto ecco un comunicato sintetico diffuso dalle associazioni L’Amo di Capri, Arci Pesca Fisa e Fiops.

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