Numero chiuso, mentre Capri tentenna Venezia fa sul serio: obbligo di prenotazione per accesso in città dal 2022
5 Febbraio 2019
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Il numero chiuso per il turismo ‘mordi e fuggi’ di Venezia sta per diventare realtà: il time-limit è fissato al 1° gennaio 2022, data dalla quale chi vorrà visitare la città potrà farlo solo con una prenotazione in mano. Lo prevede la proposta di delibera sul contributo di accesso presentata ieri dal sindaco Luigi Brugnaro e già approvata dalla giunta. “Non siamo interessati a far cassa – spiega – ma ad arrivare ad una gestione dei flussi turistici della città e una previsione degli arrivi con numeri reali e non inventati”. Fra tre anni, precisa, “non sarà impedito a nessuno l’accesso, che sarà però più complicato per chi non prenota”.
Intanto dal prossimo maggio, quando il testo verrà approvato in via definitiva dal consiglio comunale, scatterà il meccanismo dei ‘bollini’ per modulare la tassa. Il contributo che verrà chiesto ai turisti (previsto nella legge di bilancio del Governo) sarà di 6 euro per i periodi ‘normali’ e di 8 per quelli da bollino rosso, per lievitare a 10 (nero) nei giorni di ressa. Nelle stagioni meno affollate il costo del ticket scenderà a 3 euro, la stessa cifra che sarà applicata come quota flat per tutto il 2019.
Brugnaro, che per scrivere il testo della delibera ha voluto il contributo di uno studio legale esterno, sottolinea che la tassa “servirà a coprire i costi di gestione della città, superiori di 30 milioni di euro l’anno al resto d’Italia, e per la manutenzione di rii e masegni”. Costi maggiori che riguardano, in particolare, i servizi, come dimostrato con un dossier presentato dallo stesso primo cittadino all’Unesco, “e che attualmente gravano sulla popolazione residente”. I soldi ricavati, promette Brugnaro, serviranno a far calare gli oneri economici per chi vive e lavora in città, per i restauri e “per la miglior gestione della sicurezza in centro storico, tant’è che è prevista anche l’assunzione di nuovi vigili urbani”. Si dicono soddisfatti gli albergatori. “Siamo favorevoli a questo progetto che finalmente – commenta Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione Veneziana Albergatori – chiede di contribuire al mantenimento della città anche ai turisti pendolari che costituiscono il 70% del totale e contribuiscono solo per il 30% al fatturato turistico”.
La tassa rappresenterà solo il punto di svolta per arrivare alla creazione di una ‘carta unica’ dei servizi da vendere gli ospiti e gestita da un apposito software che aiuterà ad equilibrare visitatori e residenti. I ‘gabellieri’ del ticket, nelle intenzioni della giunta lagunare, saranno i vettori (navi, ‘lancioni’ e treni), che dovranno includerlo nel biglietto venduto. Si starebbe ragionando anche su un eventuale contributo per chi arriva in auto. Per questo, l’idea sarebbe di trasformare il ponte translagunare tra Mestre e Venezia in una sorta di Ztl assoggettata ad un pass. Chi sarà sorpreso senza il biglietto di ingresso – i controlli saranno effettuati dai vigili urbani, ma anche dalla Gdf – dovrà pagare una multa da 100 a 450 euro. Ad essere esentati dal biglietto d’ingresso saranno 19 categorie, tra cui chi paga già la tassa di soggiorno, i residenti di Venezia, della Città Metropolitana e i residenti in Veneto, come aveva chiesto il governatore Luca Zaia, che ha ringraziato per questo Brugnaro.
Niente tassa di accesso anche per i lavoratori e gli studenti pendolari, oltre che per i familiari di chi già paga l’Imu nel Comune.
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