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CapriArt* 2023, arte come rivendicazione di genere: dal 7 settembre torna a Villa Lysis il festival delle avanguardie gender, gran finale al Centro Cerio

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Anche quest’anno torna ad accendersi la luce arcobaleno su Villa Lysis, a Capri, per la terza edizione di CapriArt* – Arte come rivendicazione di genere. Dal 7 al 27 settembre per quattro appuntamenti al tramonto, l’urgenza di restituire la giusta narrazione a storie e personaggi che per ragioni di genere sono stati penalizzati nella loro produzione artistica rappresenta mai come oggi la priorità del festival diretto da Mauro Gioia.

A partire dalla riscoperta di Edmonia Lewis, la musa di questa edizione dedicata agli Stati Uniti. Prima scultrice nera e gender della storia, la rivoluzionaria artista fuggì da una Boston in piena Guerra Civile e si trasferì nel 1866 a Roma dove visse, e creò, insieme a un collettivo di scultrici donne che combattevano il patriarcato sia nella professione che nella vita privata. La sua storia torna a rivivere il 9 settembre nell’interpretazione dell’attrice Ira Fronten nello spettacolo Wildfire.

Altra riscoperta, dall’importante valore politico, sono I Neoplatonici, pamphlet omoerotico ambientato nell’antica Grecia. Composto dal patriota e scrittore Luigi Settembrini nella seconda metà dell’Ottocento, fu rinvenuto nella Biblioteca di Napoli nel 1937, censurato lungamente – anche da intellettuali come Benedetto Croce – e pubblicato soltanto nel 1977. In una delle prime rappresentazioni in Italia, il 7 settembre l’attore Massimo Verdastro ne eseguirà una lettura accompagnato dall’arpa di Gianluca Rovinello.

L’8 settembre va in scena Garden Party, una festa-spettacolo ispirata a Truman Capote. Il Kulturscio’k live art collective di Alessia Siniscalchi presenterà un adattamento della scandalosa opera Côte Basque e della short story Kindred Spirits composte dallo scrittore americano, con inserti sonori di varie opere e musiche originali. Uno sguardo critico sulle ipocrisie della “società delle apparenze”.

Spazio anche alla musica. In apertura della serata del 9 settembre con il live Caprilegio di Syrene, progetto musicale di Margherita Laterza che guarda alle radici del territorio caprese e alla straordinaria fluidità del personaggio della sirena.

Infine, come da tradizione, il festival si conclude il 27 settembre al Centro Ignazio Cerio con il concerto del quartetto d’archi Ombra Felice. Formazione francese tutta al femminile guidata da Béatrice Muthelet che alla sua terza esibizione al CapriArt* omaggia la compositrice contemporanea americana Caroline Shaw. L’opera della musicista vincitrice del Pulitzer Price for Music nel 2013 e del Grammy Award per la migliore composizione classica contemporanea nel 2022 verrà interpretata dalla voce della cantante Noëmi Waysfeld.

Riconosciuto dal Ministero della Cultura come festival di Teatro beneficiario dei Fondi FNSV – Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo – per il triennio 2022-24, con il patrocinio dell’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri) e sostenuto dalla Città di Capri, CapriArt* – Arte come rivendicazione di genere è nato nel 2021 come progetto speciale intorno alla figura del giornalista inglese Henry Wreford che visse a Capri dal 1842 fino alla morte avvenuta nel 1892 e contribuì alle vicende politiche preunitarie italiane e alla diffusione di una cultura impegnata nel gender claim.

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