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CRONACA

Abusivismo edilizio e abbattimenti, la Procura: sarà linea dura. Aumenta la preoccupazione sull’isola di Capri. Cerrotta: “Anacapri come Beirut?”. Martedì sera assemblea pubblica

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La Procura della Repubblica e la Procura generale di Napoli sono intenzionate a proseguire l’esecuzione delle demolizioni sull’isola di Capri. Sarà linea dura, è quanto emerge dagli ambienti giudiziari. Una demolizione lunedì scorso a Capri in via Palazzo a Mare a Capri, una in corso da venerdì ad Anacapri in via Lo Funno, un altro abbattimento già in calendario per la prossima settimana. Tra Napoli e provincia sono migliaia le sentenze da eseguire, senza contare le pratiche di condono ancora in corso di esame: 4mila solo a Capri e ad Anacapri. “Procura e Procura generale hanno adottato una linea di intervento comune, stabilendo una scala di priorità che indica come più urgenti le sentenze per abusi in zone a rischio sismico o sottoposte a vincoli paesaggistici. Una battaglia per il ripristino della legalità, quella dei magistrati coordinati dal procuratore Giovanni Melillo, capo della Procura di Napoli, e dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, alla guida della sezione specializzata in indagini su reati ambientali e violazioni delle norme urbanistiche“, scrive Il Mattino che nell’edizione di oggi dedica due pagine alla problematica abbattimenti sull’isola.

La tensione è alle stelle, la possibilità che da un momento all’altro possano partire le procedure per altre demolizioni fa crescere la preoccupazione tra numerose famiglie di Capri e Anacapri, molte delle quali hanno costruito o ampliato abusivamente la propria casa per necessità.

«Se saranno messi in esecuzione tutti i decreti di abbattimento della Procura Anacapri diventerà come Beirut. Una città post bombardamento, con le case abusive demolite e il materiale di risulta da smaltire. È impossibile trovare le risorse sufficienti per liberarci delle macerie. Un vincolo così forte come quello vigente ha prodotto un danno al territorio rispetto a una legge che poteva essere più permissiva: non può passare il concetto che in un’isola come la nostra sia vietata ogni minima attività edilizia per chi vi risiede», attacca il vicesindaco di Anacapri Franco Cerrotta, in una dichiarazione al Mattino.

Ad Anacapri, il comune dell’isola dove la problematica è più ampia e i casi di sentenze esecutive sono maggiori, si sta formando un comitato di cittadini per il diritto alla casa: un’assemblea pubblica, aperta a tutti, è in programma martedì 24 settembre alle ore 19.00 al cinema Paradiso.

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