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Scandalo a Villa Jovis trasformata in discarica, scoppia la protesta a Capri. Bozzaotre: “Amministrazione indifendibile”

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Numerosi video amatoriali, girati da turisti e da residenti e diffusi in rete da alcuni giorni attraverso i social network con rimbalzo da telefonino a telefonino, testimoniano le condizioni in cui è ridotta attualmente Villa Jovis. Gli scavi archeologici di Capri, ufficialmente chiusi per pausa invernale ma facilmente accessibili a chiunque, sono trasformati in deposito non autorizzato di rifiuti. Una discarica di sacchi neri, mobili, sedie, ferraglia, suppellettili, elettrodomestici e materiale di scarto vario, presenti in quel luogo da molte settimane. Se la provenienza dei rifiuti è ignota, grave è la responsabilità della Soprintendenza e del Comune che consentono tutto questo. Proprio contro l’Amministrazione si scaglia il capogruppo di Capri Vera Roberto Bozzaotre. “Un luogo pieno di storia come Villa Jovis può mai versare in queste condizioni? Il Comune ha il dovere di vigilare sulla condotta degli enti – attacca Bozzaotre in una dichiarazione resa al Corriere del Mezzogiorno – che operano sul nostro territorio. L’anno scorso per una cosa del genere saremmo stati oggetto di attacchi e buffonate da parte di chi oggi ha lo stomaco di difendere questa maggioranza che non ne ha azzeccata una, soprattutto per quanto riguarda i nostri beni più preziosi. Villa Jovis è diventata un deposito di rifiuti, via Krupp è stata chiusa nel 2014 e nonostante le promesse elettorali niente è cambiato perché non ci investiranno neanche un euro”.

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