Scrivi per cercare

CRONACA

L’Unione Nazionale Consumatori chiede l’intervento del ministro Bonafede: “Ripristini le funzioni dell’ufficio del Giudice di Pace di Capri, lesi diritti fondamentali dei cittadini”

Condividi

L’UNC fa appello a Bonafede: ripristini a Capri l’ufficio del Giudice di Pace. Con nota, a firma del delegato per l’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori, avv. Teodorico Boniello, inviata al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, alle istituzioni giudiziarie del Tribunale di Napoli ed al Prefetto di Napoli Marco Valentini, è stato richiesto dall’ UNC Capri l’immediato ripristino delle funzioni dell’ufficio del Giudice di Pace di Capri, chiuso e temporaneamente trasferito a Napoli, con decreto del Presidente del Tribunale, per mancanza di personale, a seguito del decesso dell’unico funzionario in carica presso il presidio giudiziario caprese.

“Si tratta di un provvedimento ingiusto e gravemente lesivo dei diritti fondamentali dei cittadini capresi – si legge nell’ istanza -, e, in particolare, viola, in maniera evidente, il diritto all’accesso alla giustizia ed alla difesa, diritti garantiti costituzionalmente ed inviolabili e non tiene soprattutto conto delle peculiarità geografiche di un’isola, come Capri”.

“In particolare, cittadini, utenti e operatori della giustizia, – si spiega nella nota – si vedrebbero costretti a recarsi a Napoli, per di più in un periodo di pandemia, aumentando, così, i rischi di contagi, sopportando ingenti spese e costi di trasferta per controversie di modico valore economico, ma non di non minore importanza rispetto alle altre”.

“A ciò va aggiunto – continuano i consumatori – che il disagio riguarda anche i dipendenti di uffici pubblici dell’Isola (Comuni, Polizia di Stato, Carabinieri, Autorità marittime) e testi da escutere, dal momento che questi sarebbero costretti ad assentarsi dal lavoro per un’intera giornata, con dispendio di risorse che in un periodo come quello attuale sono essenziali per il controllo del territorio.

“Tale situazione, se portata ad estreme conseguenze – si conclude – è grave ed inaccettabile, in quanto negherebbe una normale condizione di vita tra cittadini in relazione ad un diritto come quello di accesso alla giustizia, principio garantito costituzionalmente”.

Tags:

You Might also Like

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.