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CRONACA

Bozzaotre contro il fenomeno dei furbetti del vaccino: “Il trucchetto dei caregiver pezzotto è stata una schifezza”. E aggiunge: “Abbandonare il concetto di covid free”

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“Il trucchetto dei caregiver pezzotti della scorsa settimana è stata una schifezza. Una schifezza in parte dovuta al software ed in parte figlia dei giochetti di furberia e squallore visti quotidianamente da decenni ma che per decenza dovevano sospendersi in occasione del Covid. È mancato il controllo ed è finita per mancare la trasparenza. Ed è accaduto perché, come al solito, anziché individuare un riferimento ufficiale con tanto di investitura e linea telefonica istituzionale a cui potersi rivolgere per ogni dubbio od evenienza, si è lasciata la cosa nell’incertezza così da costringere il cittadino a perdersi nel solito, imbarazzante ed opaco groviglio di telefonate su numeri privati”. E’ quanto afferma il consigliere comunale Roberto Bozzaotre, contestando il fenomeno dei “furbetti del vaccino”.

Bozzaotre, capogruppo di CapriVera, in un lungo post su Facebook, dice la sua anche in merito alla strategia comunicativa sul piano vaccinale.

“Si deve comunicare in modo corretto. E non solo per mero amore verso la verità – afferma il consigliere di minoranza – ma anche perché quando si comunica qualcosa “Urbi et Orbi” poi quel qualcosa deve succedere per davvero.

La sovraesposizione mediatica non sempre è utile, anzi ci sono volte in cui le cose vanno discusse solo nelle stanze delle decisioni e comunicate unicamente in modo istituzionale. La corsa ai post e alle medaglie è inutile, specie quando in palio ci sono solo medaglie di legno.

La settimana scorsa ho provato a descrivere, dal mio punto di vista, il senso delle vaccinazioni nelle isole.

Non è da pubblicizzare come un vantaggio “perché dobbiamo lavorare” (devono lavorare anche le altre città e vorrebbero lavorare anche le località montane che stanno da 14 mesi senza l’ombra di un turista), nè tantomeno come ristoro di un sistema ospedaliero interno non all’altezza (attenzione a diffondere al mondo intero il messaggio che non possiamo aiutare adeguatamente chi si ammala, in questo momento qua si deve far capire a potenziali turisti che siamo pronti a fronteggiare in efficienza ogni evenienza sanitaria).

Se si è alzato un polverone mediatico e politico è perché si è mal spiegata l’iniziativa (errore in primis di De Luca ad onor del vero), mettendo in mezzo questa storia del “covid free” che oltre ad essere una menzogna (che porta pure iella) ha dato il senso dell’ingiustizia”.

“Si doveva invece spiegare, ma senza tutti sti proclami, che il vantaggio – insiste Roberto Bozzaotre – non consiste nel togliere le dosi ad altre località ma nel procedere alle vaccinazioni con una velocità autonoma, direi parallela.

Non si vaccina il quarantenne caprese prima dell’ottantenne di Napoli, ma solo che quando sono finiti gli ottantenni isolani, si può passare ai settantenni senza dover attendere (e bloccarsi per settimane, visto che i numeri sono completamente diversi) che finiscano di vaccinare tutti gli ottantenni dell’intera regione. Non è una questione nè di privilegio nè di priorità ma solo di una velocità autonoma e diversa. Spiegata così, suona meglio non trovate?

Ma non è che andava spiegata così perché sembra una ottima pezza a colori, ma andava spiegata così perché è la verità”, dice Bozzaotre.

“Il concetto di “covid free” – aggiunge – va assolutamente abbandonato anzi va addirittura negato.

Se dovessimo essere tutti vaccinati entro poche settimane (e il concetto “tutti” è relativo, visto che ci sarà una percentuale di persone che deciderà legittimamente di non sottoporsi al vaccino) non saremo comunque covid free.
Dobbiamo prepararci ad ospitare turisti che non saranno per forza vaccinati, e con la variante inglese ed un sistema di tamponi molto più frequente e veloce rispetto ad un anno fa i casi di positività saranno frequenti.
Ed è innanzitutto qui che mi faccio la domanda: Ma davvero siamo pronti?
-OSPEDALE E SANITÀ: l’ospedale dovrà essere in grado di assicurare un’assistenza di livello su numeri che non sono quelli invernali. Stiamo fronteggiando una malattia e la prima cosa che deve funzionare bene, anche su numeri potenzialmente molto più alti di quelli della popolazione locale, è proprio un ospedale. E questo va garantito senz’altro. E come si pensa di gestire poi gli asintomatici? Non sarebbe stato utile adibire uno spazio efficiente e sicuro per l’isolamento di queste persone? Lo abbiamo fatto? No. Abbiamo idea di come lo dobbiamo fare? Pare di no. Abbiamo il tempo di farlo? Pare di no.
-TERRITORIO: ce lo siamo detti cento volte. Avremmo dovuto sfruttare questi mesi per dar vita ad una manutenzione senza precedenti e invece ci siamo limitati a rifare un marciapiede e un pezzettino di una strada.
Di Pizzolungo e Belvedere Cannone, ad oggi chiusi e non fruibili, non se ne parla proprio più.
I monumenti tipo Villa Lysis, Giardini di Augusto e Villa Jovis sono pronti o saranno chiusi fino a luglio come l’anno scorso?
-TRASPORTI: esiste qualche idea visto che siamo in prossimità di una estate ancora caratterizzata da limitazioni ed obblighi di distanziamento? Con le compagnie di navigazione è stato fatto qualche ragionamento? Con le società del trasporto terrestre?
Anche lo stazionamento di Martiri d’Ungheria, visti i lavori in corso, andava riorganizzato completamente, perchè in quel disordine sarà impossibile garantire servizi efficienti.
E siamo sicuri che non fosse necessario predisporre un piano per il trasporto merci? Se i numeri saranno buoni come tutti dobbiamo sperare, allora non era il caso di riattivare quel piano merci che aveva prodotto ottimi risultati in tema di viabilità (e che fu sventrato solo perché lo avevo voluto io), ovviamente approntando le idonee correzioni vista la situazione pandemica in corso?”

“Perciò io mi domando, parliamo di vaccini da venti giorni, siamo andati su tutte le tv e i canali possibili, ma se poi ci guardiamo intorno e ragioniamo sulle cose che ho elencato e su altre cento possibili, ma noi siamo pronti per davvero?” conclude il consigliere di CapriVera.

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