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CRONACA

Bus dell’incidente a Capri scivolato durante le operazioni di recupero, la perizia ora è a rischio. L’inchiesta va avanti, possibili a breve i primi indagati

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E’ a rischio la perizia sull’autobus precipitato a Capri lo scorso 22 luglio. Un volo di una decina di metri sulla scarpata sottostante via Provinciale Marina Grande che ha provocato la morte dell’autista, Emanuele Melillo, e il ferimento di 23 persone, per lo più passeggeri del veicolo. La carcassa del mezzo, mentre veniva recuperata quasi venti giorni dopo l’incidente, è scivolata per alcune metri rotolando per un paio di volte. Quelle manovre di recupero potrebbero avere alterato il quadro probatorio in vista della perizia affidata dalla procura di Napoli all’ingegnere Alessandro Lima. Il punto è che sarà proprio quella perizia ad essere cruciale per capire come mai, all’improvviso, quel bus dell’Atc sia finito fuori strada provocando la morte dell’autista 32enne e il ferimento delle 23 persone.

“Esclusa l’ipotesi del malore – scrive Il Mattino di oggi – diventa centrale capire se quel mezzo non avesse dei guasti strutturali che l’abbiano portato fuori strada e fatto precipitare sul lido Le Ondine a Marina Grande. Sul cadavere del 32enne non sarebbero infatti stati riscontrati valori fuori dalla norma nel corso dell’autopsia: cassata l’ipotesi di un ictus o di un infarto subiti dal giovane autista così come gli esami tossicologici hanno sin da subito escluso la possibilità che l’uomo potesse aver assunto droghe o alcol”.

Sarà possibile effettuare senza dubbi la perizia meccanica sul mezzo? A chiederselo sono i familiari del giovane assistiti dall’avvocato Giovanna Cacciapuoti, ma anche il pm Giuseppe Tittaferrante, titolare dell’indagine. Il pm darà il via libera all’ ingegnere meccanico Alessandro Lima per cominciare quella che tecnicamente è definita la «perizia cinematica» sul mezzo.

“L’incognita – rimarca Il Mattino – è se le manovre di recupero dell’autobus possano ora pregiudicare il decisivo incidente probatorio. Ci sono voluti quasi 20 giorni per studiare come rimuovere il mezzo caduto sul lido eppure qualcosa è andato storto. Si era pensato di rimuovere il bus con l’ausilio di un elicottero, ma poi si è preferito trainarlo sulla strada con dei cavi d’ acciaio. Dai consulenti tecnici emerge comunque fiducia che la perizia possa essere eseguibile senza che lo scivolamento del bus al possa aver alterato il quadro probatorio, ma gli interrogativi restano. Alcuni testimoni sul posto raccontano pure che l’autobus, quel 22 luglio, prima di finire fuori strada e precipitare, abbia sbandato per alcuni metri. Racconti non suffragati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso la scena. Quella cinematica non sarà l’ unica perizia, parallelamente bisognerà effettuare un’ indagine forense sul telefono cellulare di Melillo, già acquisito dalla procura il giorno dell’ incidente. In seguito bisognerà poi verificare se le balaustre al lato della strada fossero progettate per reggere e stabilire se l’incidente potesse avere conseguenze meno gravi”.

Al momento la procura prosegue l’indagine contro ignoti, ma molto presto potrebbero comparire i primi nomi nel registro degli indagati.

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