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CRONACA

Patenti sbloccate a Napoli in cambio di soldi o regalando vacanze di lusso anche a Capri: nove arresti

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Patenti sospese o revocate anche ad automobilisti trovati alla guida mentre erano sotto l’ effetto di alcol e droghe venivano sbloccate in cambio di migliaia di euro o vacanze di lusso, persino a Capri. Un sistema collaudatissimo, possibile grazie alla complicità di un funzionario dell’ Ufficio Patenti della Prefettura di Napoli (vero dominus dell’ associazione a delinquere), un suo collega, un dipendente del Ministero dell’ Interno e, in una circostanza, di una funzionaria della Motorizzazione. Il gip, Linda Comella, ha disposto gli arresti domiciliari per nove degli indagati: Giuseppe Visone, Corrado Romano, Francesco Pinto, Francesco Milano, Rosalba Mattiello, Gabriele Cerchia, Salvatore Lomiento, Gerardo Schettino e Giuseppe Della Vecchia. Per cinque è scattato l’ obbligo di dimora nel proprio Comune di residenza, per sei dipendenti della Prefettura è stata decisa la sospensione dal servizio perché – durante le indagini – si è scoperto pure che negli uffici c’ erano diversi furbetti del cartellino che falsificavano gli orari d’ ingresso e uscita per accumulare qualche straordinario in più.

Una vasta inchiesta, che ha visto coinvolte a vario titolo complessivamente 68 persone, guidata dalla Procura di Napoli (pm Simone De Roxas) ed eseguita dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria del Comando Provinciale di Napoli della guardia di finanza grazie a pedinamenti, riprese video e installazione di cimici.

Persone disposte a tutto pur di tornare al volante e che sganciavano anche fino a 2mila euro o, per oliare il meccanismo, offrivano soggiorni da favola in hotel e località di lusso.  Agli atti dell’inchiesta lo “scambio” tra un funzionario della Motorizzazione e una donna che si era vista ritirare la patente. In questo caso a beneficiare di un soggiorno di 4 notti in un famoso hotel di Capri una coppia di sposini, nipoti della dipendente della Motorizzazione.

Per tutti gli indagati naturalmente vale la presunzione di innocenza.

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