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CRONACA

Abusivismo: la Procura pronta a mandare le ruspe ad Anacapri per demolire la “prima casa” di una famiglia isolana

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Tra pochi giorni le ruspe potrebbero fare la loro comparsa ad Anacapri, con l’obiettivo di abbattere un immobile di circa 75 mq realizzato abusivamente da un’umile e stimata famiglia del posto, in località Lo Funno, in virtù di un provvedimento della magistratura risalente al lontano 1998 e messo ora in esecuzione. Gli incaricati e le forze dell’ordine si sono presentati la scorsa settimana avviando le procedure per lo sgombero e per il distacco degli allacci e annunciando che sarebbero ritornati la prossima settimana per l’abbattimento. La famiglia anacaprese di A.A. sta vivendo una situazione da incubo, anche perché si tratta della loro “prima casa” e dell’unico immobile di cui sono in possesso, e auspica che si possa trovare una soluzione. Ad Anacapri si diffonde un interrogativo senza risposta: perché si vuole abbattere una “prima casa” e si lasciano intatte le abitazioni abusive dei villeggianti?

La vicenda, in questo caso, è alquanto complessa e caratterizzata anche da vizi procedurali. L’edificio in questione fu acquisito al patrimonio del Comune di Anacapri dopo la prima inottemperanza all’ordine di demolizione, quindi pur abitando la famiglia di A.A. la proprietà è divenuta comunale con relativa trascrizione nei registri immobiliari risalente a venti anni fa. La Procura avrebbe dovuto notificare l’esecuzione dell’abbattimento al Comune, invece l’ente proprietario – come si legge nella delibera di Giunta numero 278 – non sarebbe stato “avvisato” in maniera ufficiale ma avrebbe ricevuto comunicazione solo dagli occupanti. Un cortocircuito.

L’amministrazione ha dato mandato ad un legale di approfondire l’intera problematica prendendo contatti con la Procura e di verificare se l’immobile, in luogo della disposta demolizione, possa essere destinato a scopi pubblici o sociali. Nell’attesa, la famiglia di A.A. è nella disperazione più totale.

In base a quale criterio temporale vengono “rispolverati” gli ordini di abbattimento finiti per anni, o addirittura decenni, nei cassetti impolverati dei Tribunali? Misteri.

Per ulteriori dettagli sulla situazione delle demolizioni rimandiamo a un ampio articolo sull’Informatore Popolare in edicola questa settimana.

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