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Via libera al piano ospedaliero della Campania: a Capri riconosciuto presidio di zona disagiata ma niente punto nascita

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È arrivato subito dopo Natale il via libera definitivo del ministero della Salute al piano ospedaliero regionale. Trasmesso agli inizi di dicembre, giunge al traguardo in forma riveduta e corretta in base alle indicazioni ricevute da Roma. Dopo l’ok definitivo è stato infatti immediatamente tradotto come allegato a un decreto commissariale (il numero 103 del 28 dicembre) già trasmesso ai manager di Asl e ospedali e in attesa di pubblicazione. Oltre a dirottare dal Loreto all’Ospedale del Mare il punto nascita di Napoli, che diventa centro Hub per la pediatria come il Santobono, aumenta da 9 a 19 il numero dei pronto soccorso a media complessità nelle varie province.

Rivista la rete dei punti nascita in deroga al numero minimo annuo di nascite (500). Deroghe su cui il ministero ha espresso parere pienamente favorevole solo per Ariano Irpino. Un anno di tolleranza concesso a Ischia (355 parti) e Vallo della Lucania (263), con la richiesta di una riproposizione motivata della deroga per Sapri, Polla e Piedimonte Matese, su cui il parere ministeriale è in istruttoria. Tutti questi punti nascita dovranno passare il vaglio del comitato nazionale per il percorso nascite. La rivalutazione della rete è prevista a giugno 2019 insieme alla conclusione delle procedure di accreditamento e della verifica dei volumi nel privato. Da qui si procederà alla definitiva analisi che dovrà tendere al rispetto dei nuovi standard (1000 parti annui).

A Capri niente punto nascita quindi, tranne le situazioni di emergenza nei casi di non trasferibilità. Il Capilupi viene però riconosciuto presidio di zona disagiata.

“Nell’isola di Capri – si legge nel piano ospedaliero – deve essere prevista una situazione ad hoc (20 parti nel 2016 e n. 4 parti al 30 ottobre 2017). Per l’ospedale Capilupi di Capri dunque è necessaria una configurazione particolare che contempli il presidio di pronto soccorso di area particolarmente disagiata con 20 letti di medicina e, comunque, la presenza di ginecologi in guardia attiva o reperibilità per far fronte a situazioni particolari di non trasferibilità a causa di condizioni metereologiche con utilizzo, in caso di necessità, di posti letto dedicati in medicina”.

Il Capilupi di Capri viene salvato dalla chiusura e viene riconosciuto come presidio di pronto soccorso e struttura in deroga, in zona particolarmente disagiata.

“Una notazione a parte – è scritto nel piano ospedaliero – è necessaria per quanto riguarda il Presidio Ospedaliero Capilupi dell’isola di Capri. Trattasi di un’isola con circa 15.000 abitanti, con enorme afflusso in sei mesi dell’anno, per la quale è necessario prevedere deroghe ai vincoli degli standard e ai bacini di utenza. Esso viene identificato quale ‘Struttura in deroga’. Nell’isola, dotata di elisuperficie, va mantenuta la funzionalità dell’eliambulanza, viene mantenuta la funzionalità dell’idroambulanza e rivisitata la configurazione del Presidio Ospedaliero che, in accordo con il DM 70/2015 e l’Intesa Stato – Regioni rep. 146/CSR del 30.7.2015, dovrà avere: -un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all ’ Emergenza – Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d ’ Accettazione e d ’ Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del PS e del D EA di riferimento che garantiscono il servizio e l ’ aggiornamento relativo. Il PS e il DEA di riferimento vengono individuati rispettivamente nel Loreto Mare e nel Pellegrini (PS) e nel San Paolo (DEA I) per le rispettive discipline. La ASL si occuperà di delineare le procedure interne per i percorsi assistenziali. Va assicurata in loco, in particolare  la possibilità di eseguire indagini radiologiche, con trasmissione di immagini in tele gestione, al centro hub o spoke più vicino e indagini laboratoristiche in pronto soccorso. All ’ interno della rete di emergenza va previsto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall ’ isola al centro spoke o hub sulla terraferma . Deve essere prevista la presenza di una emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dai DEA di I° livello e pronto soccorso dell ’ ASL. – un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri; – una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi di day surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata”.

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