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CRONACA

Proteste da Capri per la chiusura di Villa Jovis tre giorni a settimana, le associazioni imprenditoriali e turistiche lanciano un appello al ministro Sangiuliano

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Appello di quattro associazioni imprenditoriali, turistiche e di categoria al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli Mariano Nuzzo per garantire un’apertura regolare, tutti i giorni, degli scavi imperiali di Villa Jovis a Capri.

La richiesta è contenuta in un documento, firmato da Lorenzo Coppola, Luciano Bersani, Gelsomina Maresca e Riccardo Esposito, rispettivamente presidenti di Federalberghi Isola di Capri, Ascom Capri e Ascom Anacapri e CapriExcellence, inviato al Ministro e al Soprintendente e per conoscenza ai sindaci di Capri e Anacapri e agli organi di stampa locale.

Gli autori della nota segnalano la “perdurante chiusura degli scavi di Villa Jovis – nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì – e prevista, per ciò che finora si conosce, anche per la prossima estate” e sottolineano “gli innumerevoli disagi causati da tale chiusura e della mancanza di una opportuna e doverosa segnaletica preventiva lungo il tragitto onde evitare l’inutile e faticosa ascesa al sito, con giuste e conseguenziali rimostranze e proteste, di turisti inconsapevoli e che non riescono a spiegarsi di come possa rimanere interdetto al pubblico, anche nel periodo di maggior afflusso turistico, un monumento di tale importanza internazionale”.

I firmatari del documento parlano inoltre di “danno di immagine ed economico che il sistema turistico isolano deve subire per l’ingiustificata chiusura infrasettimanale del sito archeologico più importante dell’isola di Capri” e, nel denunciare tale situazione, “che non può più essere elusa dalle autorità competenti e responsabili”, chiedono alle autorità destinatarie della nota, “ognuna per le proprie specifiche competenze e responsabilità, di porre in essere tutti gli atti e i provvedimenti tesi al superamento di tale insopportabile e grave situazione onde poter, già dalla imminente estate, avere una apertura regolare degli scavi”.

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