Migranti, De Luca in linea con Salvini: “Chiudere i porti non è uno scandalo”. “Trivelle, dico sì ma non davanti Capri”

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, va controcorrente rispetto al suo partito, il Pd, e non ha timore di affermare che per lui «non è uno scandalo la chiusura dei porti italiani perché è arrivato anche il momento di promuovere qualche forzatura per obbligare l’Europa ad affrontare seriamente il fenomeno dei migranti».

Sul tema, quindi, De Luca si mostra molto vicino alle posizioni del governo e in particolare del ministro Matteo Salvini. Ovviamente il suo giudizio va bilanciato con una azione politica parallela, dice, poiché non può essere sufficiente affidarsi esclusivamente ad interventi drastici e «non accompagnati ad una iniziativa per chiedere alla Ue una responsabilità condivisa». «C’ è però una differenza – ammonisce facendo riferimento al recente caso di Castelnuovo – tra la linea del rigore e della durezza e quella della perdita dei valori umani fondamentali».

Il caso trivelle, poi. “Il conflitto sulle trivelle è un’altra battaglia a chi è più idiota. Puo’ diventare una battaglia ideologica? No, queste devono diventare questioni di merito. Se uno mi dice piattaforme davanti a Capri, Ischia, Sorrento e a Amalfi, dico no perchè il rischio ambientale è maggiore rispetto al guadagno possibile”, dice il presidente della Regione Campania nel corso del suo intervento settimanale a Lira Tv.

“Se qualcuno – aggiunge De Luca – vuole fare trivellazioni al largo di un territorio di non grande pregio ambientale o turistico dico di sì. Se vogliamo far calare le importazioni di gas, ben venga questa nuova ricchezza che troviamo in Italia. Invece sta diventando un problema ideologico e si stanno scannando Lega e M5S. I 5 stelle continuano sulla linea del rinnegare quanto detto per 10 anni, come già avvenuto su Ilva, Terzo Valico, F35, vaccini, condono, versamenti di inquinanti in terreni agricoli, trasparenza”.