Approda a Cosenza “Capri in Etichetta”, breve excursus illustrato sull’ospitalità caprese
26 Giugno 2019
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“Capri in Etichetta” è il titolo del libro del giornalista caprese Luciano Garofano, che sarà presentato venerdì 28 giugno, alle ore 18.30, presso la Galleria Le Muse Arte in Piazza Santa Teresa n. 8 a Cosenza. Ne parleranno con l’autore Myriam Peluso e Maria Gabriella Sicilia.
Edita dall’Editoriale Scientifica di Napoli, con l’introduzione del Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca e la prefazione del professore ordinario di Storia del Pensiero Politico Gennaro Carillo presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, la pregevole pubblicazione, riccamente illustrata con più di cento immagini a colori, racconta, accanto ad un breve excursus sull’epopea dell’ospitalità caprese attraverso i secoli, la singolare e affascinante storia delle etichette da valigia, che finisce per identificarsi con quella dei bagagli su cui erano attaccate e dei loro proprietari che li portavano in giro per il mondo.
Una storia che parte dall’arrivo dei forestieri sullo sbarcatoio di Marina Grande, che poi sarà molo e dopo, ancora, diventerà porto, per arrivare fin dentro la reception degli alberghi, dove veniva consumato il rito dell’incollaggio di quelle colorate e raffinate piccole gioie di carta sui bagagli. Un gesto, non solo di cortesia verso il cliente, nel segno della migliore ospitalità tipica caprese, ma anche di un’incredibile promozione turistica per diffondere l’immagine degli alberghi al di fuori dell’isola. In effetti le vicende dell’evoluzione turistica di Capri si identificano in quelle dei viaggiatori, con i loro bagagli al seguito, che ne hanno dettato i tempi e gli aspetti meglio confacenti al clima culturale di appartenenza. Da quelle archeologiche, naturalistiche e neoclassiche del Settecento a quelle romantiche e decadenti dell’Ottocento, da quelle libertine e poi futuriste di inizio Novecento, a quelle austere e patinate del Ventennio Fascista, fino a quelle eccentriche e stravaganti degli anni Cinquanta e Sessanta.
L’anno che rappresentò una sorta di spartiacque nella storia dell’isola fu indiscutibilmente il 1826 quando fu riscoperta la Grotta Azzurra. Una riscoperta che divenne un mito, amplificato da letterati e pittori, diffusosi a cerchi concentrici, con una velocità impressionante, in tutto il mondo sulle ali spiegate del Romanticismo. Una concomitanza che, in definitiva, segnò il destino di Capri e dei suoi abitanti, innescando quel processo virtuoso che non si è più arrestato fino ai giorni nostri. I viaggiatori vi accorrevano, sempre in numero maggiore, attratti dalla ammaliante bellezza dei luoghi e dalla semplicità dei ritmi di vita. Qui nacque, in embrione, l’industria del forestiero che fece da volano all’economia isolana, apportando prosperità e ricchezza ai suoi abitanti. I forestieri, approdati alla marina con i bagagli al seguito da trasferire in albergo, dovevano per forza affidarsi a qualcuno del posto per arrivarci, non essendoci ancora idonei mezzi di collegamento. Bagagli che, nella filiera di trasferimento dal porto al paese, per i facchini ma soprattutto per i portieri d’albergo che vi vivevano più a stretto contatto, valevano molto di più dell’abbigliamento, delle maniere e delle facce dei loro proprietari. Bastava uno sguardo d’insieme alla costellazione di etichette presenti su di esse per inquadrare il cliente e farsi un’idea di come ci si sarebbe dovuti regolare… Facendone un’arte. Del resto come oggi ci si comporta in base al dispiegamento delle carte di credito sul bancone dell’accettazione.
Capri e l’arte di ospitare un binomio inscindibile dalla storia degli uomini che l’hanno esercitata attraverso i secoli, trasformando un’isola di pescatori e agricoltori in un’industria del turismo. Il libro di Luciano Garofano vuole essere un omaggio ai tanti capresi che, grazie alla loro laboriosità e imprenditorialità, dagli inizi dell’Ottocento a oggi, dall’impianto delle prime locande a gestione familiare ai grandi alberghi di lusso, hanno contribuito a fare di Capri una stazione turistica all’avanguardia e universalmente riconosciuta come meta dell’anima. Senza dimenticare i portieri d’albergo, i maître, i cuochi e i camerieri, le governanti e i facchini, i cocchieri e i barcaioli, le guide e i conduttori, che, con il loro lavoro di addetti al ricevimento ed al soggiorno dei forestieri, discreto e garbato, hanno segnato il mito dell’ospitalità tipica caprese.
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