Resi noti i nomi delle opere vincitrici della XXXVI edizione del Premio Capri San Michele
10 Ottobre 2019
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PREMIO CAPRI – S. MICHELE
La cura delle norme. Oltre la corruzione delle regole e dei saperi di GABRIO FORTI
Vita e Pensiero
PREMIO SPECIALE
La Divina Commedia di Dante Alighieri I, Dizionario della Divina Commedia II di ENRICO MALATO
Salerno Editore
PREMIO ATTUALITA’
La coscienza e la legge di RAFFAELE CANTONE e VINCENZO PAGLIA
Laterza
L’ultimo Sapiens. Viaggio al termine della nostra specie di GIANFRANCO PACCHIONI
Il Mulino
PREMIO PAESAGGIO
I confini dell’anima non troverai di REINHOLD MESSNER (conversazione con Michael Albus)
Cantagalli
PREMIO STORIA (dedicato a Salvatore D’Amato)
Il primo parlamento generale del Regno Aragonese di Napoli(1442 – 1443) di GUIDO D’AGOSTINO
Edizioni Scientifiche Italiane
Il sovrano demiurgo Federico II di Svevia, ideologia e simbolica del potere di ANTIMO CESARO
Artetetra Edizioni
PREMIO GIOVANI (dedicato a Giovanni Fiorillo)
Eurhope. Un sogno per l’Europa, un impegno per tutti di AA. VV.
AVE
Liberi e forti, per una nuova politica a cent’anni dall’appello di Luigi Sturzo a cura di ALBERTO MATTIOLI e PIERO NARDI
Edizioni In Dialogo
PREMIO LAURA ROLANDI
“La carità” di Ludovico da Casoria. Chiesa, cultura e movimento cattolico a Napoli dopo l’unità d’Italia di GIUSEPPE PALMISCIANO
Il Pozzo di Giacobbe
PREMIO OPERA PRIMA
Maria nella teologia e nel magistero di Joseph Ratzinger- Benedetto XVI di LUCIA BOIANO
Artetetra Edizioni
PREMIO RAGAZZI
Il paese dei re di SIMONE BOCCHETTA
Studium
PREMIO TURISMO
Capri in etichetta di LUCIANO GAROFANO
Editoriale Scientifica
PREMIO CARLO SERENA
I misteri di Lourdes. Dietro il miracolo di FILIPPO ANASTASI
Effata Editore
PREMIO MARIO MORGANO
La mia vita con Vittorio di ROSANNA BRIGHETTI MESSORI
ARES
PREMIO COMUNICAZIONE
L’incidente sui binari della comunicazione di MARCO GRASSI
Matarrese
I Premi di varia umanità e la data della Cerimonia di assegnazione dei premi, che si svolgerà ad Anacapri, saranno comunicati successivamente.
GAROFANO TRA I PREMIATI CON “CAPRI IN ETICHETTA”: “GRANDE EMOZIONE PER ME”
“Ho provato una grande emozione nel ricevere la comunicazione che il mio libro “Capri in Etichetta” è tra le opere vincitrici del prestigioso Premio Capri San Michele 2019, nella Sezione Turismo. Un riconoscimento, inaspettato, che rappresenta per me, oltre ad un onore come isolano, uno stimolo ad andare avanti sulla strada dell’approfondimento della Storia di Capri, della sua divulgazione e della sua condivisione, soprattutto tra i giovani. “Capri in Etichetta” vuole essere un omaggio ai tanti capresi che, grazie alla loro laboriosità e imprenditorialità, dagli inizi dell’Ottocento ad oggi, dall’impianto delle prime locande a gestione familiare ai grandi alberghi di lusso, hanno contribuito a fare di Capri una stazione turistica all’avanguardia e universalmente riconosciuta come meta dell’Anima. Senza dimenticare i portieri d’albergo, i maître, i cuochi e i camerieri, le governanti e i facchini, i cocchieri e i barcaioli, le guide e i conduttori, che, con il loro lavoro di addetti al ricevimento ed al soggiorno dei forestieri, discreto e garbato, segnarono la nascita del Mito dell’ospitalità tipica caprese. Ringrazio la Giuria, presieduta da Lorenzo Ornaghi, Raffaele Vacca, senza dimenticare l’Editoriale Scientifica e i miei lettori. Un particolare ringraziamento al Presidente di Federalberghi Isola di Capri, Sergio Gargiulo, primo nell’aver creduto al progetto di “Capri in Etichetta”, al mio amico Ferdinand D’Esposito che mi ha offerto utili suggerimenti per la stesura finale e alla mia gatta Perla, non per ultima, un po’ intellettuale è un po’ naif, insostituibile segretaria di redazione”.
Luciano Garofano, giornalista pubblicista dal 1992, è stato direttore del settimanale “Capri Oggi” e responsabile della redazione caprese del quotidiano “Il Golfo” oltre ad essere stato corrispondente di diverse testate regionali e nazionali. Nel 1996 ha ricevuto un riconoscimento per il suo impegno giornalistico nell’ambito della XIII^ edizione del “Premio Capri S.Michele”. Dal 2006 è Addetto Stampa presso la Città di Capri. Nel 2007 ha pubblicato, per le Edizioni La Conchiglia, il libro “Spadaro, il mito meglio riuscito di Capri (dopo Tiberio)”. Nel 2018 ha pubblicato, per l’Editoriale Scientifica, il libro “Capri in Etichetta”. Nell’agosto 2019 è uscito il suo ultimo libro, edito dalla Promediacom, “Un’Altra Capri – Storie Vere, Miti e Intrighi Isolani”. Si occupa di conferenze, rassegne e mostre sulla storia di Capri oltre a scrivere articoli di cultura su riviste e settimanali locali.
“Capri in Etichetta”, edito dall’Editoriale Scientifica di Napoli nell’2018, con l’introduzione del Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca e la prefazione del professore ordinario di Storia del Pensiero Politico Gennaro Carillo presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, riccamente illustrato con più di cento immagini a colori, racconta, accanto ad un breve excursus sull’epopea dell’ospitalità caprese attraverso i secoli, la singolare e affascinante storia delle etichette da valigia, che finisce per identificarsi con quella dei bagagli su cui erano attaccate e dei loro proprietari che li portavano in giro per il mondo. Una storia che parte dall’arrivo dei forestieri sullo sbarcatoio di Marina Grande, che poi sarà molo e dopo, ancora, diventerà porto, per arrivare fin dentro la reception degli alberghi, dove veniva consumato il rito dell’incollaggio di quelle colorate e raffinate piccole gioie di carta sui bagagli. Un gesto, non solo di cortesia verso il cliente, nel segno della migliore ospitalità tipica caprese, ma anche di un’incredibile promozione turistica per diffondere l’immagine degli alberghi al di fuori dell’isola. In effetti le vicende dell’evoluzione turistica di Capri si identificano in quelle dei viaggiatori, con i loro bagagli al seguito, che ne hanno dettato i tempi e gli aspetti meglio confacenti al clima culturale di appartenenza. Da quelle archeologiche, naturalistiche e neoclassiche del Settecento a quelle romantiche e decadenti dell’Ottocento, da quelle libertine e poi futuriste di inizio Novecento, a quelle austere e patinate del Ventennio Fascista, fino a quelle eccentriche e stravaganti degli anni Cinquanta e Sessanta. L’anno che rappresentò una sorta di spartiacque nella storia dell’isola fu indiscutibilmente il 1826 quando fu riscoperta la Grotta Azzurra. Una riscoperta che divenne un mito, amplificato da letterati e pittori, diffusosi a cerchi concentrici, con una velocità impressionante, in tutto il mondo sulle ali spiegate del Romanticismo. Una concomitanza che, in definitiva, segnò il destino di Capri e dei suoi abitanti, innescando quel processo virtuoso che non si è più arrestato fino ai giorni nostri. I viaggiatori vi accorrevano, sempre in numero maggiore, attratti dalla ammaliante bellezza dei luoghi e dalla semplicità dei ritmi di vita. Qui nacque, in embrione, l’industria del forestiero che fece da volano all’economia isolana, apportando prosperità e ricchezza ai suoi abitanti. I forestieri, approdati alla marina con i bagagli al seguito da trasferire in albergo, dovevano per forza affidarsi a qualcuno del posto per arrivarci, non essendoci ancora idonei mezzi di collegamento. Bagagli che, nella filiera di trasferimento dal porto al paese, per i facchini ma soprattutto per i portieri d’albergo che vi vivevano più a stretto contatto, valevano molto di più dell’abbigliamento, delle maniere e delle facce dei loro proprietari. Bastava uno sguardo d’insieme alla costellazione di etichette presenti su di esse per inquadrare il cliente e farsi un’idea di come ci si sarebbe dovuti regolare… Facendone un’arte. Del resto come oggi ci si comporta in base al dispiegamento delle carte di credito sul bancone dell’accettazione. Capri e l’arte di ospitare un binomio inscindibile dalla storia degli uomini che l’hanno esercitata attraverso i secoli, trasformando un’isola di pescatori e agricoltori in un’industria del turismo. Il libro di Luciano Garofano vuole essere un omaggio ai tanti capresi che, grazie alla loro laboriosità e imprenditorialità, dagli inizi dell’Ottocento a oggi, dall’impianto delle prime locande a gestione familiare ai grandi alberghi di lusso, hanno contribuito a fare di Capri una stazione turistica all’avanguardia e universalmente riconosciuta come meta dell’anima. Senza dimenticare i portieri d’albergo, i maître, i cuochi e i camerieri, le governanti e i facchini, i cocchieri e i barcaioli, le guide e i conduttori, che, con il loro lavoro di addetti al ricevimento ed al soggiorno dei forestieri, discreto e garbato, hanno segnato il mito dell’ospitalità tipica caprese.
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