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Il ricordo tra aneddoti e curiosità: “Maradona a Capri, quella sera di emozioni al Nettuno con Diego e con la Coppa Uefa”. AMPIA FOTOGALLERY

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di Antonio Esposito

Avevo 22 anni. Tifavo da sempre e seguivo il Napoli allo stadio sin dall’arrivo di Maradona, abbonato più stagioni ed avevo assistito anche alla finale di andata di Coppa UEFA al San Paolo. L’evento si tenne alcune settimane dopo la vittoria di Stoccarda l’8 giugno 1989, ad Anacapri, al complesso balneare Nettuno vicino alla Grotta Azzurra. Era stata annunciata anche la presenza di calciatori. All’inizio qualcuno credeva che fosse un’esca per vendere i biglietti della cena che costava 70.000 lire. Per dare le proporzioni era circa 1/15 del mio stipendio di allora come cameriere all’Hotel Scalinatella, ragion per cui aspettai l’ultimo giorno prima di decidere. Proprio all’uscita dal lavoro verso le 16, incrociai un gruppo di persone che con la Coppa UEFA entrò nel Bar Tiberio. Mi avvicinai ed era davvero la coppa autentica!

Qualcuno mi confermò che alla cena sarebbero stati presenti dei calciatori e si diceva anche Maradona. Mi misi alla ricerca disperata del mio caro amico Costanzo Ruocco organizzatore dell’evento, introvabile in quelle ore e dopo aver chiamato a casa tutti i suoi parenti fino al settimo grado (Non era ancora l’epoca di telefonini e internet…) per recepire un biglietto, riuscii a parlargli e lui mi rimproverò con più o meno queste parole: “Pure tu, pure tu! Tu dovevi essere il primo a comprare il biglietto, ti sei ridotto all’ultimo momento pure tu, mi sta chiamando mezza isola di Capri, ora avete saputo che vengono i calciatori e volete il biglietto, ma i biglietti sono finiti!!”.

Non ebbi il coraggio di insistere ma Costanzo dopo un po’ mi contattò e disse di essere riuscito a recuperarne uno per me, nel frattempo qualcuno che avevo allertato era riuscito a trovarne un altro e lo diedi a mia sorella di 15 anni che venne con me. Al Nettuno c’erano anche il portiere Giuliano Giuliani e il difensore Giancarlo Corradini con le loro mogli ma c’era soprattutto lui: Diego.

Non era la prima volta che lo vedevo da vicino ma passare una serata con lui e con la Coppa fu una emozione irripetibile. Io credo che nessuno si sedette a tavola e nei giorni successivi pochi ricordavano di aver mangiato qualcosa. Ci furono un dolce a forma di campo di calcio e tanti brindisi, ma la serata fu un continuo passare dietro lui mettendosi in posa per delle foto cercando di disturbarlo il meno possibile.

Ci sono tanti altri ricordi di quella sera – che va ricordato fu merito principale del grande Francesco Staiano – ma già mi sono dilungato troppo.

Ne aggiungo uno solo personale: pochi giorni dopo arrivò a Capri Ciro Ferrara, reduce da un infortunio e sposato da poco. Eravamo amici, conosciuti alla visita militare 4 anni prima c’eravamo poi sentiti più volte anche con amicizie comuni napoletane scoperte dopo ma i rapporti si erano inevitabilmente diradati con la sua ascesa sportiva. Con sorpresa egli mi cercò tramite il Quisisana e lo andai a trovare prendendo un caffè con lui al bar dell’albergo, quando gli dissi che avevo partecipato alla serata, mi disse senza specificarmi chi dei suoi tre compagni di squadra glielo aveva riferito che non si aspettavano tanta gente ed una serata cosi calorosa, credendo che sarebbe stata una cena con poche persone. In effetti fu un affettuoso casino che Diego visse serenamente e pazientemente.

Per quel che mi riguarda: rimane uno dei momenti più belli della mia vita.

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