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La storia dell’ulivo e dell’olio di Capri raccolta in 150 pagine, arricchite con foto di ieri e di oggi: ad Anacapri la presentazione del libro di Giuseppe Aprea

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Martedì 2 agosto, alle ore 19:00, presso la Mediateca Mario Cacace di Anacapri, si terrà la presentazione del libro di Giuseppe Aprea “L’ISOLA, TERRA DEGLI ULIVI E D’INFINITE STORIE” (edizioni La Conchiglia). Interverranno Helga Sanità, docente di Antropologia presso UNISOB, Gabriele Della Morte, Università Cattolica di Milano, Saverio Pandolfi, membro del CNR IBBR di Perugia.

L’autore, nel raccontare lo storico legame tra l’isola blu e l’olivocoltura, ha fatto emergere uno sconosciuto ma storico legame tra l’ulivo e l’isola di Capri, un rapporto che trasporta il lettore in epoca antichissima, quando l’isola era la meta scelta nei primi viaggi dei coloni provenienti dalla Grecia. In quello spazio di mare che l’uomo di oggi chiama Golfo di Napoli. Nello scorrere le pagine si apprende che l’ulivo era diffuso a Capri anche nel XVI secolo. Da alcune testimonianze poi si evince che già nel XVIII secolo il francese Montesquieu giudica l’olio isolano “il migliore olio d’Italia”.

La ricerca e lo scritto di Aprea attraverso i secoli porta a scoprire, poi, come sono stati aboliti molti uliveti, favorenti altre colture che hanno profondamente trasformato il paesaggio di Capri ed Anacapri, così come la sparizione di antiche tecniche e saperi scomparsi nel tempo. Il libro di Aprea regala alla fine un’ulteriore sorpresa rimasta fino ad ora sconosciuta, cioé la presenza di un culto e pratiche concrete collegate sull’isola, all’ulivo e all’olivocoltura che ancora oggi sono radicate sul territorio, recuperando, modificando e adattandosi alle nuove esigenze commerciali ed imprenditoriali.

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