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Axel Munthe e i pellegrini della bellezza: ad Anacapri la mostra, sulla scia del Grand Tour, dedicata a scrittori e fotografi del Nord Europa che hanno soggiornato a lungo in Italia

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Ispirata ad Axel Munthe, apre ad Anacapri il 28 agosto una mostra che vede decine di artisti internazionali esporre le loro opere tra sculture, manoscritti e dipinti per ricordare il medico-scrittore che soggiornò sull’isola azzurra alla fine dell’Ottocento, nella residenza Villa San Michele che oggi ospita un museo oltre che la sede del Consolato di Svezia. La mostra “Axel Munthe e i pellegrini della bellezza” a cura di Katriona Munthe sarà introdotta dagli attori della compagnia di Francesco Gori che interpreteranno dei Tableaux Vivants. Sulla scia del Grand Tour, la mostra è dedicata a scrittori e fotografi del Nord Europa che tra fine Ottocento e i primi decenni del Novecento hanno soggiornato a lungo in Italia; l’esibizione è organizzata da Katriona Munthe, psicoterapeuta e nipote di Axel Munthe, con il contributo dell’intellettuale catalano Roberto Fàbregas, direttore della Casa de Cultura Les Bernardes.
Saranno esposti scritti, autografi e inediti, e illustrazioni di personaggi del mondo anglosassone come Norman Lewis, David Herbert Lawrence, Kevin Andrews, Henry Miller, Patrick Leigh Fermor, Lawrence Durrell, nonché le fotografie artistiche del tedesco Wilhelm Von Gloeden, realizzate a Taormina nel 1878.
Saranno inoltre presentate le opere di artisti contemporanei come Michele Iodice e Massimilliano Körnmuller, nonché le fotografie del catalano Jordi Mestre i Verges.
Gli organizzatori della kermesse sottolineano: “Nel giardino di Villa San Michele appaiono, tra fiori e foglie, figure stilizzate che sottolineano e mostrano i loro elementi di divinazione in attesa che la natura faccia il suo percorso e le abbracci lentamente donando loro una nuova forma e una identità completa”. “Credo che i nostri “Pellegrini della Bellezza” – afferma Katriona Munthe – inseguano quello spirito pagano che riconosce le forze invisibili che muovono la vita. Comunicano con noi, stabiliscono una connessione emotiva, intellettiva e spirituale. Sono entità divine che ci parlano in un’atmosfera dove si respira la loro presenza”.

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