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Anacapri si prepara a festeggiare Sant’Antonio, parla il parroco don Marino De Rosa: “La devozione della comunità mi commuove”

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“Sono giorni che i parrocchiani e gli abitanti di Anacapri mi domandano quando esce Sant’Antonio, è il quesito più frequente, non stanno più nella pelle e devo dire che è così anche per me”. Don Marino De Rosa, parroco della Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri, originario di Capri, vive con emozione questi giorni della tredicina, in attesa della festa del Santo Patrono.

“Anche quest’anno, come per i due precedenti, la tredicina la stiamo celebrando nella chiesa parrocchiale. Secondo la tradizione, essa dovrebbe essere celebrata nella piccola cappella dedicata al santo, situata tra Capri e Anacapri, ma abbiamo preferito restare in parrocchia, per una ripresa progressiva di ogni festività o evento che sia”.

La festa patronale è un momento molto caro e frequentato sia dalla comunità di Anacapri, sia dalle comunità di Capri e Marina Grande, c’è fermento e una forte devozione in tutta l’isola.

“Sono particolarmente gioioso, per me è la prima volta che vivo pienamente la festa di Sant’Antonio. Ho bisogno ed ho il desiderio di vedere e toccare con mano la storia di questa parrocchia. Ho cercato di riprendere quello che era, senza aggiungere o togliere nulla alla tradizione”: don Marino è ritornato sull’isola poco prima della pandemia, che gli ha impedito di assaporare ed organizzare la festività.

“Il giorno della festa – dice il parroco – è molto atteso da tutti, anche perché la statua processionale non è esposta al pubblico tutto l’anno, in quanto viene conservata in sagrestia. Gli anacapresi attendono il 12 pomeriggio l’apertura della teca settecentesca. Li immagino seduti nei banchi della chiesa, già dopo l’ora di pranzo, in attesa che il comitato sistemi il trono di Sant’Antonio. La loro devozione mi commuove”.

Attesissimo anche l’arrivo di Mons. Francesco Alfano per il 13 giugno, l’Arcivescovo come ogni anno presiederà la Santa Messa in programma alle ore 11:00. Nel pomeriggio la processione tra le strade del paese. A sera, è previsto un momento speciale con partecipazione degli artisti locali.

“Abbiamo pensato di animare il centro storico con varie postazioni di musica per animare il borgo in più punti, evitando così ulteriori assembramenti. Dopo due anni di fermo, abbiamo bisogno di vita comunitaria, momento di socialità”, conclude il parroco.

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