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CRONACA

La lettera: “Io, vittima di una disavventura ad Anacapri, ringrazio di cuore coloro che mi hanno soccorso”

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

“Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va” (Goethe)

Venerdì 9 agosto, il mio ultimo giorno di vacanza sull’isola di Capri, ho deciso di percorrere, come già altre volte in passato, il sentiero che conduce da Monte Solaro ad Anacapri; così, una volta lasciata la seggiovia che mi ha portato in cima al monte, ho iniziato a scendere lungo la strada a me già nota. All’altezza di Cetrella, complice la stanchezza ed il caldo, ho sbagliato direzione e dopo aver imboccato una strada senza uscita, mi sono inoltrata lungo una traccia che conduceva nel bosco e che ho scoperto dopo fosse in località Anginola; il sentiero era abbastanza difficoltoso a causa della vegetazione cresciuta copiosa per via delle abbondanti piogge di maggio: ostacolavano il cammino in particolare i rovi che mi hanno ferito e fatto inciampare più volte.

Nonostante abbia avuto più volte intenzione di tornare indietro, ho temuto di non ritrovare la strada e così ho proseguito, incoraggiata dal fatto che la boscaglia sembrava diradarsi e iniziava ad aprirsi davanti a me il panorama incredibile di Capri… purtroppo però per raggiungere il paese bisogna percorrere una strada ferrata a strapiombo sul vuoto, impresa impossibile da sola e con l’attrezzatura inadeguata in mio possesso. In quel momento ho avuto paura perché non riuscivo a decidere cosa fare, mi atterriva l’idea della ferrata ma anche la risalita in un una boscaglia inaccessibile.

Dopo aver consultato degli amici esperti escursionisti, ho deciso di ritornare indietro ma, dopo pochi metri, ho perso la traccia e l’orientamento e mi sono ritrovata in un punto da cui mi era impossibile proseguire in qualsiasi direzione a causa dei rovi. Ho deciso allora di chiamare i soccorsi, dopo alcuni tentativi, sono riuscita a contattare il 118 che, oltre ad avermi rassicurato, mi ha indirizzato a rivolgermi alle forze dell’ordine, nella fattispecie vigili del fuoco e carabinieri. Durante l’attesa ho ricevuto le telefonate del maresciallo della stazione Carabinieri di Anacapri che mi rassicurava circa il loro impegno nel raggiungermi il prima possibile, e quelle dei VvFf, che sono riusciti ad individuarmi grazie alla condivisione della posizione inviata tramite whatsapp. Il primo ad arrivare è stato un giovane carabiniere, seguito dai Vvff Antonio Aga e Salvatore Filocaso. Mi hanno portato da bere e confortato nell’attesa di riunirci con il resto della squadra di soccorso, di cui faceva parte anche un esperto del territorio, il caprese Ciro degli “amici di Cetrella”. Tutti insieme siamo risaliti di nuovo in località Cetrella dove ci attendeva il Maresciallo che ci ha accompagnato infine ad Anacapri dove mi hanno salutato e da dove sono ripartita per tornare a casa.

Ho descritto nei dettagli la mia disavventura per ringraziare vivamente tutti coloro che sono venuti in mio soccorso, dal 118, ai carabinieri ai VvFf: tutti sono stati tempestivi, professionali, competenti e umani. Sono loro molto grata per avermi rassicurato, prima dell’arrivo, e per aver affrontato un percorso impervio in condizioni di grande difficoltà a causa del caldo… non meno importante è stata la loro capacità di tirarmi su e di accompagnarmi con il sorriso verso la conclusione della giornata. Mi auguro di non dover ricorrere più al loro aiuto e li ringrazio ancora caldamente per come svolgono egregiamente il loro compito al servizio di tutti i cittadini.

In fede, M. D.

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